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Group Roma

Gruppo Pubblico attivo 9 anni, 3 mesi fa

Verso Rifiuti Zero e ambiente bene comune
La raccolta differenziata nel XII Municipio di Roma come occasione di nuove forme di partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche
PD ATTUATORE: Circoli PD Roma: Municipio XII (Donna Olimpia), Municipio XI (Marconi) Municipio XIII (Aurelio),
circoli del Lavoro (ISPRA)

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Sintesi | La strategia | Il piano d’azione | Il piano di valutazione  | Team del luogo ideale

0 risposte a “”

  1. Spud scrive:

    Deze maakte op mij onmiddellijk indruk:ziek zwak mis8slijk&#e230;.lui lekker en gezondDeze regeltjes Schijnen officieel te betekenen dat je je niet aan moet stellen, maar ik interpreteerde het dat je maar beter lief kunt zijn voor jezelf als je je niet lekker voelt.

  2. Durante il seminario del 30 Gennaio a Parma tanti interessanti spunti sono emersi, tante possibili soluzioni generate dalle esperienze sui territori. Nuovi scenari che crescono e che forniscono delle buone pratiche da utilizzare in maniera scalabile in quei circoli del pd di tutta Italia e in quei contesti territoriali che necessitano di maggiori attenzioni da parte del mondo politico.
    Ad oggi la discussione all’interno del pd spesso fa riferimento a possibili alleanze con movimenti o con partiti che hanno poco da condividere con il patrimonio storico-culturale del PD stesso, penso che invece si dovrebbe cercare di abbattere le distanze nei confronti di quei cittadini che oggi preferiscono non votare, incrementando le file dell’astensionismo. Per fare ciò non vedo altra strada se non quella dei luoghi ideali, replicati su scala nazionale, in uno spirito di massima collaborazione.

  3. attendo commenti grazie

  4. Francesco Bonafaccia scrive:

    I miei nipotini mi dicono che i cookies con Nutella sono buonissimi

  5. Pasquale Pappalardo scrive:

    Per rianimare il PD dove, come in Sicilia, è ai minimi termini, bisogna pensare a come coinvolgere gli elettori del PD che sono l’unico soggetto che ancora pensa al PD non come a cosa propria..
    In Sicilia si è smarrita la strada sulla “questione morale” .
    Il Segretario Regionale Raciti dovrebbe pensare a come avviare una vera e propria rifondazione del Partito .
    Il successo del Movimento 5 Stelle è da ascriversi principalmente al fatto che in Sicilia, secondo la convinzione popolare, anche nel PD coloro che sono stati eletti o che dirigono pensano solo a se stessi, alla loro carriera e ai loro amici, sodali e parenti.
    Anzicchè pensare ad alleanze strategiche, che possono essere anche utili, bisogna pensare a come riconquistare l’elettorato che ci ha abbandonato, che non va più a votare o che è in procinto di votare per protesta altri soggetti.
    Ma tutto deve iniziare da un viaggio sull’operato dei nostri Eletti e dei nostri Nominati nelle Istituzioni e cominciare da lì ad effettuare le nostre valutazioni.
    Ben venga la “Palestra” o “l’Officina” con l’aiuto e l’attenzione anche del Partito Nazionale, o di Circoli che sono disponibili a fare gemellaggi ed esperienze.

    • Simona Mafai scrive:

      Pienamente d’accordo!

    • Mi trovi perfettamente d’accordo, qui a Palermo, per esempio si dovrebbe Mappare il PD, circolo per circolo per riconoscere (come è stato fatto a Roma) quali fra questi sono di fatto dei contenitori di tessere e quali sono reali catalizzatori di attività sul territorio e animatori di una attività culturale interessante

  6. Bruno Ginocchini scrive:

    Modesto auspicio di uno che nel frattempo, pur partecipando a qualche forum e associazione collaterale, non ha rinnovato la tessera: spero che, come faceste per l’idea iniziale, veniate (anche) a Bologna per presentare i risultati molto interessanti. Magari verso l’autunno ?

  7. Profile photo of Silvio Cascioli Silvio Cascioli scrive:

    Ho partecipato questa mattina alla presentazione dei progetti e sono rimasto impressionato dall’entusiasmo con il quale i ragazzi/e li hanno rappresentati. Questa mattina, mi avete fatto rivivere la mia esperienza fatta nel partito a partire dal 1970 con il porta a porta e con l’affrontare i veri problemi delle persone. Ho pure avuto conferma di quanto oggi la direzione del PD sia invece lontano dalla gente, dai valori e dai quei principi che erano per noi fondamentali e che i giovani di Fabrizio Barca oggi hanno confermato di volersene riappropriare ; si è possibile!

  8. liano angeli scrive:

    Condivido pienamente quanto dice Armando e spero che da questa iniziativa nasca, con il contributo di tutti noi, un partito diverso che io possa votare nuovamente come feci nel 2008 ma che non ho più votato

  9. roberto nizzoli scrive:

    Al momento la cosa non rimandabile è la riforma in senso rigidamente democratico del partito, il suo funzionamento il modo di prendere le decisioni! Sono d’accordo con l’ultima nota di Salvatore. Per rigidamente intendo che tutto deve partire da un pronunciamento della base, così come concludersi. Le unità di base devono essere dimensionate per favorire la partecipazione in forme assembleari come la tecnologia consente.

  10. salvatore scrive:

    i #referendum interni e le #doparie su certi provvedimenti avrebbero messo più in sintonia la base con il vertice e non sarebbe stato un congresso permamente

  11. salvatore scrive:

    perfettamente d’accordo con l’anomalia denunciata dal presidente #Orfini che si verifica in maniera ricorrente ogni volta che si torna a votare. Iniziative di candidati che non vanno oltre il bacino dei voti che già sono consolidati senza preoccuparsi di raccogliere nuovi voti che potrebbero arrivare se non fosse soltanto una corsa per se stessi

  12. salvatore scrive:

    mi collego solo ora per impedimenti vari e me ne scuso interessante la riflessione in corso e le analisi del presidente #Orfini. Il lavoro di Fabrizio Barca dovrebbe essere adottato come modello per ricostruire il Partito non solo come luogo di aggregazione ma come punto di riferimento per trovare soluzioni alle tante istanze che provengono da diversi territori

  13. armando scrive:

    Mi garba!
    avrei voluto vederlo con amici e iscritti al pd….vorrei utilizzare il link da condividere il video.

    mi chiedo…in un paese che come tutti i paesi occidentali, si avvia verso un lassismo elettorale, per cui si rinuncia a votare perché lo si sente inutile…tanto viviamo in una democrazia….tanto fanno sempre i fatti loro etc….Se la partecipazione, in qualsiasi forma essa sia, non diventi l’unico modo per far rientrare la Politica (ossia la capacità di scelta e che implica responsabilità e la sua assunzione) nella vita degli italiani…nn di certo un sostituto del voto, ma un contributo affinché si possa anche tornare al voto

    mi sono perso la parte sui metodi di partecipazione

  14. liano angeli scrive:

    Caro Fabrizio, sono molto contento di questo incontro che avete organizzato. Io però speravo che fosse fatto ancora prima. Comunque capisco che avete dovuto concludere tutte le riunioni previste

  15. stefania scrive:

    parole sante dalla sardegna

  16. stefania scrive:

    il buon vecchio bobo, paladino di noi ultra…

  17. GUIDO MOROSI scrive:

    Ho sempre sostenuto l’inoltro almeno a tutti gli iscritti degli scambi di mail ma, con altri, siamo stati costretti a cessare!
    Ho 78 anni: dovrò studiare l’open data!!!!!!!!!!!
    evviva!!!!!!!!!

  18. Pietro Spirito scrive:

    Nel vostro meritorio lavoro sarebbe interessante cercare di capire quale è, e quale è stata, la dinamica tra partito romano e sindacato romano, per capire se le sezioni aziendali siano diventate una stanza di compensazione di interessi e di saldatura con una nomenklatura che ha saldato un conservatorismo, soprattutto nelle strutture pubbliche e nelle aziende municipalizzate.

  19. Ad una prima lettura, lavoro rigoroso che sembra porre le basi per un ottimo risultato finale del progetto.

  20. giorgio visintini scrive:

    l’elaborazione collettiva di un progetto diventa realtà grazie a Internet e all’entusiasmo dei giovani. E’ una strada da seguire , ma che difficilmente produrrà risultati tangibili ( ascolto dal Centro ) nel breve periodo. In parallelo propongo a Luoghi ideali di analizzare la mia idea di PD 2.0 mettendo in rete tutti i segretari di circolo d’Italia. Si può fare con tempi progressivi di attuazione. Buon lavoro

  21. giorgio visintini scrive:

    molto interessante nel contesto di Roma vista la situazione. Sarebbe bene farlo adottare da tutte le federazioni provinciali. Personalmente ho redatto una bozza di progetto PD 2.0 per mettere in rete i segretari di circolo di tutta Italia. Lo abbiamo presentato con l’amico Nando Pagnoncelli a Chianciano nell’ambito di una iniziativa della Federazione di Siena. Mi piacerebbe parlarne con voi. Fabrizio Barca mi conosce.

  22. Harry, che ha partecipato, mi ha detto che da giornate come queste, da Barca e da tutti coloro che stanno lavorando, a vario titolo,ai Luoghi, si IMPARA molto. Non credo si possa chiedere di meglio. Il partito palestra e la mobilitazione cognitiva sono possibili.

  23. Stefano medori scrive:

    E non lo capirai mai cara Matteo Orfini se tutto lo scandaglio si riduce ad un intervista ai coordinatori di circolo che sarebbero oggettivamente le persone meno interessate a mettere a fuoco gli aspetti più autorefenziali della attività politica dei circoli stessi.
    Altre due cose su questo sito. A proposito ancora di autoreferenzialità. Perché la prima informazione che vorrei vedere subito (numero dei circoli a Roma da contattare, num. contattati. num. intervistati) non è la prima informazione che viene messa subito in evidenza? come dato aggiornato quotidianemte?
    E’ un po’ che giro sul sito e non ho trovato neanche uno straccio di risultato ma tantissime dichiarazioni sull’intenzione iniziale: è normale?

    Terzo e ultimo. Ho provato ad iscrivermi ma quando ho provato senza successo ad indovinare un nome utente “originale” rispetto a quelli già esistenti perché l’applicazione mi cancella quasi tutti i campi già impostati?

  24. La Gazzetta del Sud del 23/01/2015

  25. […] prima con l’incarico di commissario conferito a Matteo Orfini e poi con l’iniziativa Mappa il PD, a cura di Fabrizio […]

  26. […] L’ipotesi di lavoro intorno a cui Barca e la sua équipe si muovono si poggia su due elementi, entrambi individuati come fenomeni concomitanti all’origine dei fatti collusivi: a) l’accumularsi di errori nell’azione pubblica di governo della città, specie in quella che avrebbe dovuto assicurare inclusione sociale ai suoi cittadini più vulnerabili (servizi essenziali di urbanizzazione, di sicurezza, abitativi, di cura degli anziani e dell’infanzia, etc.); b) la progressiva trasformazione del partito in una “macchina per il bilanciamento del potere” priva di riferimento a una visione della città e a un progetto politico e mescolata in forme spesso improprie con l’amministrazione (municipale e comunale). Si mischiano così ingredienti diversi per una minestra di dubbia efficacia nella cura del morbo: a) le cordate dei “signori delle tessere” che avrebbero trasformato il Pd appena nato in un partito “feudale”, privo di una visione di città; b) gli strumenti e le regole per il governo della città, utili nella prima fase delle giunte Rutelli, ma rivelatisi fragili o addirittura perversi successivamente, fino a trasformarsi in mezzi di degenerazione con la giunta Alemanno. Il tutto per sostenere l’improbabile ipotesi secondo la quale sarebbero questi due fenomeni a scatenare il rapporto perverso tra partito e amministrazione. “Il partito – scrive Barca – non serviva più a raccogliere e traghettare fabbisogni, idee e possibili soluzioni dalla comunità di iscritti e cittadini agli amministratori, a tenere gli amministratori sotto controllo”. […]

  27. antonio zucaro scrive:

    Piena condivisione del documento, sia per l’ analisi che per il piano di lavoro. Dalla grave crisi viene fuori una forte potenzialità di rinnovamento.
    Tre osservazioni ad meliorandum:
    1 – va bene l’ analisi “ georeferenziata “, ma sembra opportuno tenere maggior conto della base sociale del partito. Non più classe operaia ( edili, artigiani ), ma ceto medio variamente articolato per livelli di reddito, di cultura, di inclusione ( dipendenti pubblici, professionisti, autonomi ). Perché la collocazione sociale influenza la visione della politica e del partito, l’ etica, il rapporto con l’ amministrazione.
    2 – se l’ obiettivo del lavoro non è solo l’ eliminazione delle mele marce ma la costruzione di un partito diverso, la distinzione tra i due modelli del partito “ buono “ e di quello “ cattivo “, secondo i cinque caratteri e le otto domande, può andar bene ai fini di una Relazione generale. Tuttavia, ai fini di un piano di intervento sui circoli appare preferibile una valutazione più differenziata, ad esempio su cinque livelli. Schematicamente, inserendo in quello più elevato il modello ideale, e poi a scendere i circoli non inquinati, dove si fa politica ma con alcune criticità, quelli meno attivi e dove s’è registrato un qualche inquinamento, e così fino a quello più basso, dei circoli del tutto fasulli.
    3 – sulla rilevazione, un suggerimento ( forse inutile ) può essere quello di articolarla in dettaglio ( se possibile ) in relazione: ai rapporti interni ( selezione, durata e composizione del gruppo dirigente ) ed esterni ( con altre strutture di partito, con le istituzioni dal Municipio in su, con associazioni e cittadini ); alle riunioni ( direttivo, assemblea, altro ) su temi ( organizzazione interna, quartiere e Comune, politica generale o di settore); alla comunicazione, tradizionale ( volantinaggio, materiale a stampa ) e on line ( mail, newsletters, facebook, altro ), unidirezionale o bidirezionale ( questionari od altro).
    In conclusione buon lavoro, sperando che l’ ipotesi sciagurata di elezioni comunali anticipate non vanifichi il tutto.

  28. […] all’idea lanciata da @orfini». Segue il rimando alla sua piattaforma Luoghi Idea(li) e al documento ufficiale di Mappa il Pd, affidatogli da Matteo Orfini, commissario del Pd romano e presidente […]

  29. […] Da questa lettura discende una conseguenza per tutti noi che il partito vogliamo cambiarlo.Rimuovere dal Partito Democratico le “mele marce” senza costruire un metodo di lavoro del partito e una sua visione sul futuro e sul governo della città e dei municipi si rivelerebbe atto di corto respiro, destinato a essere presto seguito – nella consueta sorpresa generale – da una recrudescenza dei fenomeni degenerativi. […]

  30. […] che con  la sua fondazione politica “Luoghi Idea(li)” ha ricevuto da Matteo Orfini il mandato a “mappare” il Pd romano. L’intenzione, scrive il team di Barca, è di dividere il […]

  31. irene panattoni scrive:

    Ne penso questo: è un progetto che restituisce fiducia, perché è coerente, concreto, determinato e assolutamente privo di sbavature parolaie. E’ quello che mi aspettavo succedesse via via che procedevo nella lettura de La Traversata. Proprio l’anno scorso, rispondendo all’appello fatto da Barca, Puppato ed altri in occasione delle primarie di Partito, ho preso – dopo tanti anni di mancato rinnovo – la tessera. La delusione è stata grande nel vedere un Circolo diviso tra autorefenzialità e scomposta rivendicazione di un rinnovamento privo di progetto. Per il 2014 non ho confermato l’iscrizione, né alcuno mi è venuto a cercare per saperne almeno il motivo. Perciò non sono più iscritta e mi dispiace di essermi autoesclusa (?) da quell’intervista che, con giusta ragione, è rivolta agli iscritti o, comunque , alle persone attive nei Circoli; però, certamente seguirò passo passo il realizzarsi di questa finalmente seria iniziativa politica. Buon lavoro!

  32. Arnaldo scrive:

    Quando si riparte I propositi,le idee di lavoro sono sempre buone,il difficile viene quando si deve tradurre in realtà per conseguire risultati ed obbiettivi

  33. […] Da questa lettura discende una conseguenza per tutti noi che il partito vogliamo cambiarlo. Rimuovere dal Partito Democratico le “mele marce” senza costruire un metodo di lavoro del partito e una sua visione sul futuro e sul governo della città e dei municipi si rivelerebbe atto di corto respiro, destinato a essere presto seguito – nella consueta sorpresa generale – da una recrudescenza dei fenomeni degenerativi. […]

  34. Alberto Andreoni scrive:

    Comunque un inizio. Una opportunità. Dopo una assenza di confronto politico che dura nel partito di Roma da venti anni indurrà una parte degli aderenti a guardare una realtà esorcizzata molto a lungo. Pensare che basti e’ molto difficile. Comunque apriamo e vediamo cosa si trova.

  35. Paola raimondi scrive:

    La situazione a Rpma è complessa e pure pericolosa, ma lo scritto è faticoso, e pure un po’ confuso, da leggere anche per una come me che ha studiato filosofia. Speriamo che gli altri siano più intelligenti di me.

  36. Enrico Pasini scrive:

    Caro Fabrizio Barca, ho letto il tuo documento. Cosa ne penso? Quanto tempo abbiamo perso in questi anni. Pensavo di lasciare. Ma mi voglio divertire a braccare tutti i trasformisti, quelli che diranno “l’avevo detto” e col *bip*che lo hanno detto. Cercate in giro nei documenti e nelle azioni concrete e coerenti. Non è difficile separare il partito buono da quello malato.
    Ne penso bene, ecco cosa penso di questa mappatura. Penso però che dovresti sentire non solo il gruppo dirigente di ogni circolo (segretario e coordinamento) ma dovresti incrociare quei dati con l’esperienza e la percezione che ne hanno i singoli iscritti. Ma soprattutto quando si parla di rapporti con partito, associazionismo e cittadinanza sarebbe importante capire perchè molti ci hanno lasciato.
    Buon lavoro da un semplice iscritto al PD Marconi di Roma

  37. Gianfausto di Pietro scrive:

    ho letto con attenzione e trovo il progetto lodevole dal punto di vista organizzativo. Provo solo a fare alcune osservazioni, non critiche sul metodo, ma di carattere generale, che forse escono dal tema dei circoli romani, ma che sono strettamente collegate al futuro del PD:
    – perché iscriversi al PD, quando per eleggere il Segretario, possono partecipare tutti, tanti dei quali nulla hanno a che spartire con i valori della sinistra?
    – il Segretario che assume anche la carica di Presidente del Consiglio, paralizza le istanze della base, anche perché la “sua” Segreteria, detterà le linee programmatiche, soffocando le richieste scaturite dai Circoli, che non potranno esprimere critiche sulla politica del Governo identificandosi questo con il “proprio” Segretario.
    – al Segretario, Capo del Governo, poco importa di quanto viene detto nei Circoli del PD, il suo consenso viene da un elettorato molto distante dallo zoccolo duro del PD
    Quindi, ha mio giudizio, il lavoro che andrete a svolgere, avrà una sua validità per il rilancio del PD romano e nazionale, se verranno eliminate la Primarie per il Segretario aperte a tutti e l’identificazione del Capo del Governo con il Segretario.
    Auguri e buon lavoro
    Gianfausto Di Pietro
    P.S. – non ho rinnovato la tessera per il 2015, con il dolore nel cuore, perché la mia prima iscrizione, alla FIGC, avvenne nel 1966 alla Sezione di Roma di via Sebino

  38. sandro tassani scrive:

    i buoni e i cattivi, i cattivi in ginocchio dietro la lavagna. RIDICOLI !!! Siamo 8000, non ottomilioni. I partito nazionale dovrebbe conoscerci nome per nome, anche perché i romani sono “alquanto utili” :-) ci sono (pardon c’erano prima dell’arrivo di HEIL!Orfini) organi democratici regolarmente e DEMOCRATICAMENTE eletti e preposti. Che funzionavano egregiamente e stavano cambiando – in meglio oserei dire – lo stato delle cose. Il commissariamento del Partito è uno schiaffo in pieno volto, anzi uno sputo a tutti gli iscritti ed i militanti che mettendoci l’anima vi permettono di sedere in posti carichi di onori – per non parlare delle relative prebende – ma evidentemente voi ve ne fregate sonoramente della base che sopporta e supporta i vostri scranni. vae victis. VERGOGNA ! VERGOGNA ! VERGOGNA !

  39. Giulio Gencarelli scrive:

    mi trovo molto d’accodo, in quanto corrisponde all’analisi del partito che ho visto nel periodo dalla costituzione del PD ad oggi. Sono stato iscritto sino a questo anno al circolo d Formello – comune di sinistra – alle porte della città, provenendo da una realtà cittadina. In esso si manifestano tutte le caratteristiche di un partito prono alla gestione della istituzione, incapace di esprimere una visione benché minima di proposte valide per lo sviluppo del territorio. Il motto degli amministratori: siamo noi i più bravi. Il motto dei dirigenti del circolo: la “gestione politica” e’ roba nostra. Si sono spartiti all’ ultimo congresso di circolo i 15 posti tra alcune correnti e da allora – un anno – non hanno mai convocato gli iscritti. Come si fa a rinnovare l’iscrizione a questo circolo, senza essere complice di questa gestione? Un incontro sulla cooperativa 29 giugno, che gestisce la raccolta differenziata, ha visto respingere tutte le proposte da me fatte per verificare la trasparenza della assegnazione dello appalto e la possibilità di migliorare la organizzazione della raccolta. Sono entusiasta della proposta formulata in questa sede: se ritenete possibile posso fornire una collaborazione allo svolgimento della indagine a Roma – sono stato iscritto al pci salario e sono stato consigliere municipale. Sono laureato in statistica e nella mia vita professionale ho svolto molte attività di ricerca in settori diversi.

  40. Profile photo of francesco falvo francesco falvo scrive:

    Per il Commissario Matteo Orfini
    Penso che il lavoro predisposto da Fabrizio Barca, impegnativo nel percorso, nei risultati attesi, nel progetto finale che ne dovrebbe scaturire, nella visione stessa che produce, e anche per il timing indicato, deve prevedere che il responsabile di questo intervento sia anche il nuovo Segretario del Pd Roma o il suo Commissario. Non sfuggirà a nessuno che abbia dimestichezza con organizzazioni complesse ( o a volte solo complicate), come la metodologia che si adotta per capire una realtà o interpretarla sia già un pezzo della soluzione. Per cui Fabrizio Barca, come per i circoli e ( anche se non esplicitato nel materiale fin qui a disposizione) per le donne e gli uomini che dovranno implementarlo e interpretarlo, è e deve essere soggetto a valutazione ed avere anche i poteri per applicare e rendere operativi ancuni interventi intermedi, che sicuramente si renderanno indispensabili. Se così non sarà, Fabrizio Barca sarà incaricato di stendere uno ” studio di fattibilità” attento e scrupoloso. Si potrà elaborare l’analisi swat delle varie situazioni e utilizzare poi tecniche d’analisi di vario tipo. Ma senza l’autorità per fare non si arriverà ad alcuna conclusione utile. Penso che il mandato a Fabrizio Barca sia estremamente carente nei contenuti e debole nella forma scelta. Raccomando per questo al Commissario Matteo Orfini di pensare bene al mandato da conferire a Barca, e anche alle forme con cui conferirlo..

  41. Antonio Mezzino scrive:

    “Materiali per una mappa che ci aiuti a trovare la strada giusta” purtroppo sono emersi in seguito ai gravi fatti di Roma che sono ancora più gravi se si pensa alla loro natura fisiologica. Ma ho provato per un momento a leggere ” i materiali” , togliendo ogni riferimento alla situazione romana e vi ho ritrovato molti elementi e strumenti utili in ogni parte d’Italia per, riprendendo gli obiettivi della “mappatura”, ricostruire un partito utile ai cittadini ripartendo dai suoi punti di forza e dimostrare, nell’opera concreta di “ricostruzione”, che è utile, nel sistema degenerativo della “postdemocrazia”, investire in un partito.. D’altra parte il dibattito congressuale, che ha visto l’elezione di Renzi, ha più volte richiamato l’esigenza di ricostruzione del Pd. Quello che è successo a Roma è gravissimo, la consapevolezza della gravità ha messo in moto il processo di “ripulitura” del PD che conosciamo, l’aspetto positivo è che lo strumento della mappatura può essere utilizzato, opportunamente adattato, in ogni parte d’Italia per attivare quel processo di ricostruzione e rafforzamento del PD a partire dai circoli. Per quanto mi riguarda, questa è la proposta che farò al mio Circolo Centro di Pesaro.

  42. Franco ROMANI scrive:

    L’idea non è per niente male ma poi occorre che i circoli o club si attivino e non come al solito all’acqua di rose. Io sono stato iscritto fino a qualche anno fa e mi ero anche fatto partecipe a collaborare per tenere aperta la sezione, perchè era sempre chiusa(come lo è tuttora, e questo dai tempi del ballottaggio per le comunali ed anche per le recenti europee- il giorno delle votazioni la sede della sezione era chiusa ; io avevo mia suocera malata e sono passato in sezione per vedere se c’era qualcuno per darmi una mano per portarla fino al seggio; ebbene non c’era anima viva! e ho dovuto rinunciare a portarla). La politica dell’ “armiamoci e partite” è vecchia ma sempre praticata e la gente si è stancata di questo andazzo e da qui le astensioni oppure i voti di protesta. Pochi discorsi e bene è troppo difficile? Fatti concreti ed anche piccoli, ma visibili e tangibili non è più possibile? Ecco poche cose ma buone! Solo se riusciremo a fare queste cose semplicissime avremo successo. Le sezioni e i circoli non devono essere luoghi d’incontri per pochi eletti, di ristrette conventicole e gli altri iscritti lasciarli nel limbo della non conoscenza, da chiamare solo in presenza di elezioni più o meno importanti, ma la sezione deve essere un luogo di aggregazione e di risoluzione anche di piccoli problemi per i cittadini che lavorano e/o non hanno tempo ed anche le capacità intellettive per risolverli da soli. In ciò vedo io un circolo che si rispetti.Avevamo tentato di mettere su anche una biblioteca per aggregare più persone possibile : il risultato ? Hanno fatto fuori tutti i libri raccolti e offerti ed anche lo schedario ! A quel punto ho detto : Moh basta!Questo è successo nella sezione de La Storta!

  43. […] Da questa lettura discende una conseguenza per tutti noi che il partito vogliamo cambiarlo. Rimuovere dal Partito Democratico le “mele marce” senza costruire un metodo di lavoro del partito e una sua visione sul futuro e sul governo della città e dei municipi si rivelerebbe atto di corto respiro, destinato a essere presto seguito – nella consueta sorpresa generale – da una recrudescenza dei fenomeni degenerativi. […]

  44. Pietro De Carli scrive:

    Ne ho molto apprezzato il contenuto. C’è una enorme discrepanza tra un partito che ottiene (o meglio ha ottenuto) grandi consensi elettorali e il crollo degli iscritti in un contesto generale di crescente sfiducia nei confronti dei partiti e delle istituzioni da essi governate.